ASPETTARE STANCA
L'associazione
   
Associati / Aderisci
   
Statuto e Regolamento
   
Aspettare.....
   
Aspettare nel
XX Municipio
   
Aspettare in Europa
   
Aspettare a Francavilla Fontana
   
Aspettare scherzandoci su
   
Contattaci
   
Abbiamo Letto
   
Gli incontri
   
Link
   
Forum
   
Home
   

 


La politica italiana e la legge salica

Gli eventi di questi giorni stimolano molte riflessioni sull’attuale quadro politico e sulle possibili prospettive a breve e medio termine.
Sono avvenuti quasi negli stessi giorni il viaggio del Presidente del Consiglio Prodi in Spagna, il primo anniversario delle Primarie dell’Unione e l’inizio della raccolta di firme sulla petizione per la Riforma elettorale (link http://www.libertaegiustizia.it/speciali/speciali_leggi.php?id=143&id_sezione=12)
nonché le polemiche che hanno accompagnato le preannunciate novità nelle forze politiche dei due schieramenti,.
A conclusione della Convention nazionale di Orvieto per il Partito democratico è stato chiesto a Prodi di insediare un Comitato di saggi per il Manifesto del futuro Partito. Con una lettera aperta a Prodi (Link a Lettera a Prodi), sottoscritta tra i primi firmatari anche da due delle nostre cofondatrici, e sulla quale è in corso la raccolta di adesioni –è stato chiesto che ai nomi che circolano, tutti di uomini, siano aggiunti quelli di altrettante donne.

Interessante quanto emerge dal raffronto: l’Italia, membro del G8, in coda alle classifiche mondiali per rappresentanza femminile, la Spagna, aspirante all’ingresso nell’Europa dei Grandi, con un Governo composto in maniera paritaria.
In Italia il passaggio dalla monarchia alla Repubblica non ha segnato nei fatti l’abrogazione della legge che trasmette il potere solo in linea maschile e il Governo di centrosinistra, stentatamente, deve confrontarsi con i portatori d’interessi personali e di lobby che in maniera miope rifiutano sacrifici personali necessari ad uno sviluppo economico che avvantaggerebbe tutti.
In Spagna, dove ancora sopravvive la monarchia, ma con tante donne nei luoghi decisionali, lo sviluppo economico e sociale è in crescita, il Governo, pur alle prese con i problemi di tutte le democrazie occidentali, prospetta ai cittadini un futuro rassicurante.
Non si tratta di una coincidenza.
In Italia le donne, fattore di novità e proiettate verso il futuro, sono escluse dai luoghi di potere.
Quasi tutti gli uomini che potrebbero modificare le cose, e trarne maggiore forza per una politica progressista, ignorano la questione, non contrastati dalle donne che per un mal posto sentimento di dignità rifiutano di prendere atto del problema e si accontentano di partecipare in ruoli al di sotto delle loro capacità e competenze.
Quest’anno si sono celebrati quasi in concomitanza l’anniversario dei sessanta anni del voto alle donne e quello della Repubblica. Del primo si è parlato tra donne, anziane testimoni di un passaggio epocale e giovani deluse ancora alle prese con le stesse questioni datate oltre mezzo secolo. Il secondo è stato ricordato in consessi tra autorevoli uomini di potere.
Per una svolta democratica che ponga fine alla sottorappresentanza del cinquantadue per cento dell’elettorato e avvantaggi tutto il Paese, è necessaria la riforma elettorale, oggetto della petizione popolare.
Si spera che da parte del Governo e se e quando arriverà all’esame del Parlamento la proposta di un sistema elettorale per ostituire quello, antidemocratico e incostituzionale, con il quale abbiamo votato, saranno confermate e rafforzate le posizioni assunte dalla gran maggioranza dei parlamentari uomini e donne del centrosinistra nella passata Legislatura, che si sono dichiarati a favore di effettive norme di garanzia della rappresentanza di genere.
Non vorremmo che anche su questo contenuto della riforma si dovesse mediare con l’opposizione, o che le future elezioni politiche avvenissero con l’attuale sistema sottoposto ad un leggero ritocco, ignorando disposizioni internazionali, comunitarie e nazionali (Pari Opportunità in Italia e in Europa), con la conseguenza, in entrambi i casi, di un ulteriore rinvio sine-die del progresso democratico del Paese.


aspettarestanca@tiscali.it

www.aspettarestanca.it


<<<Torna alla Home page

 

 

 

 

 

 

 
 
 
ca</a>