Perché il Progetto
”Partecipazione: sostantivo di genere femminile. La diversità è un valore aggiunto”

Il Progetto è stato ideato, dopo il Convegno “Donne e Politica”- Alle radici delle disuguaglianze di genere-, Convegno 2006 organizzato nel novembre 2006 da ASDO

sulla base:
- di quanto emerso dalla ricerca “Donne e Politica”, Ricerca Donne e Politica soprattutto con riferimento ad alcuni punti specifici
- dell’esperienza e delle conoscenze dell’Associazione proponente Aspettare stanca , in collaborazione con l’Associazione Partner Future & Memory
Ci si è anche ispirate alla “Carta Europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale”, adottata nel 2006, durante i lavori dei XXIII Stati generali del CCRE- Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa, per iniziativa della Commissione permanente delle elette. Carta europea

Alcune difficoltà delle donne in politica emerse nella ricerca D & P
e oggetto della Sperimentazione.

- - Esiste un’incertezza delle volontà nella promozione dell’accesso delle donne alla rappresentanza e alle responsabilità. Da qui spesso una scarsa attenzione alla presenza di donne nelle liste elettorali, un minor sostegno nel corso della campagna elettorale da parte delle strutture di partito (con minore disponibilità di risorse e di mezzi ecc), e un minor utilizzo nella formazione degli organi di responsabilità.
- - Mancano a tutt’oggi una sistematica e coesa mobilitazione per il superamento di tale frammentarietà e incertezza, e la messa a punto di strumenti di azione integrati e costanti. Le battaglie per l’avanzamento delle donne in politica sono raramente unitarie e i diversi interventi appaiono intermittenti.
- - Esiste una disarmonia, o dissonanza, tra i generi rispetto all’esercizio del potere. Anche le donne che hanno avuto accesso alla rappresentanza politica esperiscono spesso un disagio, un senso di impotenza e delusione che possono essere interpretati come l’effetto di una dinamica di “sfasamento cognitivo” tra i generi quanto a priorità, sensibilità e stili di gestione del potere. Come risulta da varie ricerche, le donne partecipano di più ad attività “orientate alla causa”, e si impegnano maggiormente in relazione a obiettivi precisi e in specifiche campagne. Le donne vedrebbero quindi la partecipazione più come un mezzo che come un fine in sé stesso.

- Queste problematiche rendono spesso le donne “candidate deboli” e, dopo l’elezione, le inducono troppo spesso a omologarsi o ad abbandonare l’attività politica.

L’idea progettuale era pertanto utilizzare le elezioni amministrative allora imminenti in tre Comuni della Provincia di Roma (Bracciano, Formello e Torrita Tiberina)
- - per promuovere e migliorare i livelli di partecipazione femminile alla politica negli ambiti territoriali della sperimentazione, in un momento sensibile, critico, rispetto alle scelte di inclusione/esclusione
- - per intensificare poi il rapporto tra elette/i e cittadini, come importante forma di sostegno alle motivazioni delle elette nell’esercizio delle loro funzioni.