Per affrontare le resistenze sono stati di grande aiuto, oltre l’esperienza politica in contesti anche di assemblee elettive locali vissuta dalla Capoprogetto, due fattori:
I.L’idea, contenuta nel Progetto, di provare a ridurre il peso di alcuni fattori che nella ricerca effettuata da ASDO sono risultati particolarmente “potenti” nel concorrere a determinare una sistematica esclusione delle donne nell’esercizio del potere (come quelli della disarmonia, della frammentarietà della mobilitazione e quello dell’incertezza delle volontà), e di porsi l’obiettivo di iniziative in sintonia con i fabbisogni espressi dalle cittadine e dai cittadini del territorio e non solo dalle donne.
II. Partire non da una contrapposizione tra uomini e donne, ma, al contrario, dall’investirli insieme, (la comunicazione, i tavoli di partecipazione), per passare da una visione solo apparentemente “neutrale”, ma che ignora le donne, alla consapevolezza delle specificità di cui i due generi – e non uno solo – sono portatori.
Questo aspetto, costantemente curato nella comunicazione e anche nella concezione e svolgimento dei momenti pubblici, si è dimostrato valido non solo ai fini della sperimentazione, ma anche per una futura sostenibilità
Obiettivo comune proposto a uomini e donne: sostenere le elette riducendo “la distanza” tra le esigenze delle cittadine e dei cittadini e le/i loro rappresentanti negli organismi eletti.
III. La strategia di Aspettare stanca è consistita nel non indagare e nel non avanzare richieste oltre a quelle di incontri e confronti sul cosa fare per la sperimentazione, offrendo:
· informazioni sul Progetto
· strumenti di lavoro
· networking di livello superiore
a. Le informazioni partivano anzitutto dalla proposta del Progetto stesso, inquadrato nella più ampia prospettiva di “Donne e Politica” e delle politiche europee. In questo è stato prezioso l’apporto di presenza personale di ASDO, al primo incontro di presentazione nella persona di Marina Cacace e successivamente, in tutte le occasioni in cui è stata utile, da parte di Claudia Colonnello, che hanno testimoniato il valore e l’interesse di azioni che nulla avevano di improvvisato o invadente.
Accanto a questo, il continuo richiamo alla Carta europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale ha conferito autorevolezza alle iniziative.
Anche i dati di genere, proposti come informazioni, sollecitavano una presa di coscienza di meccanismi taciti e altrimenti destinati a restare tali.
b. Gli strumenti di lavoro sono stati di varia natura e diversamente modulati.
La proposta d’adesione alla Carta è andata insieme con un documento sintetico di presentazione della Carta, che nell’originale con le sue 29 pagine si presentava eccessivamente particolareggiato, mentre le sintesi diffuse su INTERNET erano troppo concise. Di qui l’elaborazione di due versioni, una molto rapida, di “primo assaggio”, una più dettagliata. Nel Repertorio delle Buone Prassi si trovano varie indicazioni ulteriori, anche operative, tratte dalle iniziative in atto nel territorio nazionale. Inoltre, con la Sperimentazione si è curata la circolazione del modello di Delibera di adesione da una ente locale all’altro.
Sono stati prodotti altri vari strumenti, di cui alcuni calibrati sulla realtà di Bracciano. Essi sono stati distribuiti nelle occasioni pubbliche.
c. Infine, il networking a livello superiore è nato constatando le resistenze a fare rete tra le realtà considerate, ed ha teso a due scopi. Primo, sollecitare le elette in Provincia e Regione ad essere attive in un ruolo di promozione e raccordo per le politiche di Genere, come avviene in altre parti d’Italia, proponendo loro la realtà di una Sperimentazione realizzata e invitandole a includere nuove situazioni locali nella propria prospettiva. Secondo, stimolare le donne coinvolte nel Progetto a vivere una dimensione più ampia del proprio operato e del proprio ruolo, andando al di là del livello locale e “volando più alto”.
Rispetto alle problematiche emerse nella Ricerca D & P ed ai regimi da essa suggeriti, la sperimentazione si proponeva in particolare di contribuire a:
- affrontare l’incertezza delle volontà nella promozione dell’accesso delle donne alla rappresentanza e alle responsabilità a livello di realtà locale
- rendere più forte e coesa la mobilitazione in tal senso
- sostenere le donne, una volta elette e in carico di responsabilità, contribuendo a contenere la dinamica di “sfasamento cognitivo” e “disarmonia” tra i generi quanto a priorità, sensibilità e stili di gestione del potere
- contribuire a porre e cominciare a superare il problema del vuoto simbolico e culturale in ambito politico circa la rilevanza e il significato della Parità di Genere e della partecipazione femminile. Ciò implicava un’attenzione al coinvolgimento del contesto e di entrambi i generi, donne e uomini, nella vita politica locale.
- mettere a punto di strumenti di azione da poter usare in futuro
L’innovatività del Progetto era identificata in particolare nelle seguenti dimensioni:
- importanza del networking e dell’informazione genderizzata a dimensione territoriale per recuperare donne e, più in generale, cittadini alla politica;
- coalizioni territoriali (intese come tavoli in cui siano presenti tutti gli attori interessati) per condurre programmi di partecipazione locale in cui ci sia una significativa presenza femminile.
Dobbiamo chiederci dunque se, quanto e come la sperimentazione ha operato per contrastare i fattori di resistenza alla presenza di donne in politica, rispetto anche alla soggettività femminile e alla soggettività di altri attori, e cosa è nato di nuovo nel creare uno spazio politico che preveda entrambi i generi.
Da questo primo punto di vista ci sembra di poter affermare che la sperimentazione è stata fortemente pertinente.
Il lavoro di comunicazione in tutte le sue forme ha disseminato un richiamo insistente e puntuale alla significatività del tema di Genere in una serie di gangli della vita pubblica e politica nelle realtà interessate dalla sperimentazione: i partiti politici e i loro uffici elettorali, i candidati sindaci e sindaci, donne candidate/elette sia nei Comuni che nei Municipi, gli uffici elettorali e altri uffici comunali, cittadine e cittadini nei momenti d’incontro pubblico, persone chiave impegnate nella vita socio-economica cittadina a vari livelli, (quest’ultima voce nella realtà di Bracciano).
L’attività sviluppata nella fase di composizione delle liste, d’impegno nel sostegno alle candidature e in quella di formazione delle Giunte hanno dato un contributo nell’affrontare l’incertezza delle volontà nella promozione dell’accesso delle donne alla rappresentanza e alle responsabilità e nel rendere più forte e coesa la mobilitazione in tal senso.
Come abbiamo visto, in coincidenza con la Sperimentazione la rappresentanza femminile è praticamente raddoppiata rispetto a ciò che era prima, e risulta ben oltre quella esistente nei tre Municipi romani. Sappiamo che questi risultati non sono riconducibili solo al nostro lavoro. Prima di tutto, invece, i dati ci confermano che le donne riescono meglio nelle realtà piccole che nella grande città. C’era poi una realtà particolare, come quella di Torrita Tiberina, dove il Sindaco uscente aveva di suo inserito in lista donne stimate dalla comunità locale.
E’ però realistico pensare che la sperimentazione, dando la costante consapevolezza che era in corso un monitoraggio, abbia potuto funzionare da catalizzatore nella stretta delle scelte finali per le liste e al momento delle scelte per le Giunte. E ciò sia dal lato degli attori uomini, sia da quello delle donne coinvolte (anche offrendo loro una sponda per la negoziazione).
Riguardo al vuoto simbolico e culturale in ambito politico circa la rilevanza e il significato della Parità di genere e della partecipazione femminile, ci sembra che la sperimentazione abbia contribuito ad affrontarlo anche con altre forme di “genderizzazione” nella percezione della realtà. In particolare:
- l’offerta alle candidate della lettera di impegno a politiche di Parità nel corso della campagna elettorale. Insieme a molti altri aspetti della sperimentazione ciò contribuiva aiutare le candidate a rappresentarsi la propria presenza in politica non solo in termini “neutri”, ma anche nella sua specificità di genere.
- la pubblicazione di statistiche elettorali di genere nelle varie fasi del periodo elettorale ha avuto anch’essa l’effetto di uno stimolo per tutti gli attori ad osservare quest’importante momento della vita politica locale da una nuova prospettiva (magari a volte anche problematica): uno spazio politico che preveda entrambi i generi.
- la proposta a tutti gli attori di operare per l’adesione alla
Carta europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli
uomini nella vita locale. Anche questa ha avuto molteplici valenze.
Inquadrare le scelte e le azioni degli attori in un contesto di ampio
respiro.
Offrire uno strumento che contiene al suo interno precise indicazioni
di merito e di metodo su come procedere.
Coinvolgere amministratori di ambo i sessi in un discorso e
una pratica di “genderizzazione della politica”.
- l’offerta di una griglia per una rilevazione statistica sistematica dei dati di genere nella realtà locale. Il suo significato per gli attori ai quali è stata data (Comune di Bracciano, Comune di Formello) ci sembra essere stato molteplice. Anzitutto la proposta di per sé ha avuto un valore culturale, richiamando l’attenzione su una possibile diversa visione della realtà locale. Già la semplice lettura della griglia faceva sorgere domande nuove, pensieri inusuali, spunti di riflessione e idee di azione innovative.
Aveva una valenza culturale anche l’aver collocato la proposta nel quadro
delle politiche europee per la Parità.
In secondo luogo la griglia si presta ad essere effettivamente utilizzata
nelle rilevazioni comunali.
In terzo luogo, se adottata, può essere il punto di partenza per stimolare
altre realtà locali a rilevazioni distinte per genere; ed essere
occasione per valorizzare pratiche di rilevazione distinta già
esistenti (com’è accaduto per es. a Bracciano con l’agenzia
che si occupa di Sviluppo e Innovazione).
- Altro aspetto è stato l’uso costante di un linguaggio “genderizzato” e la proposta di utilizzarlo alle persone coinvolte. Questo ha da un lato a volte fatto emergere delle tacite resistenze, in forme magari scherzose; dall’altro ha richiamato esplicita attenzione su l’uso standard che viene fatto di un linguaggio apparentemente “neutro”, per es. nelle delibere, nei bandi, negli atti pubblici ecc.
Di quest’area ha fatto parte anche il sostegno fornito alla Consigliera Incaricata per le Politiche di Genere nel Comune di Bracciano, che, per suo stesso riconoscimento, ha trovato nella Sperimentazione spunti e stimoli utili per dare corpo e consistenza alla propria specifica delega.
Per quanto riguarda il sostegno alle donne una volta elette e in carico di responsabilità per contenere la dinamica di “sfasamento cognitivo” e “disarmonia” tra i generi quanto a priorità, sensibilità e stili di gestione del potere, esso si è potuto esplicare nelle forme previste dal Progetto in modo pieno sotto certi aspetti e solo parzialmente o per niente sotto altri.
In particolare:
- La promozione del tavolo di coalizione territoriale, anche in vista di progetti locali in ciascun Comune.
Il percorso di creazione del tavolo è di fatto iniziato per ora solo a Bracciano. Lo sviluppo delle attività di preparazione e la manifestazione conclusiva sono stati momenti di ampia sensibilizzazione e coinvolgimento attorno alle elette di molti soggetti, in primo luogo donne, ma anche uomini (Sindaco, rappresentante ISI, ecc), e hanno creato presupposti che però solo col tempo sarà possibile cogliere nei loro sviluppi.
- L’altro elemento innovativo di sostegno alle elette era il networking. Anch’esso era ovviamente pertinente a contenere la dinamica di “sfasamento cognitivo” e “disarmonia”, e a superare il vuoto simbolico e culturale rispetto al Genere in ambito politico, rafforzando una più ricca rappresentazione di sé come donne in politica e favorendo la conoscenza di buone pratiche.
Nella fase iniziale il rapporto interno all’Associazione, quello con l’Associazione Partner, con ASDO e con la più ampia sperimentazione D & P, hanno costituito di per sé una prima esperienza di networking per le persone coinvolte e per le donne dei Comuni e dei Municipi in particolare. In questo senso agiva anche il ricorrente richiamo e l’invito al futuro Convegno internazionale di Marzo.
Solo nella fase finale si è potuti arrivare ad un momento di incontro, confronto e scambio diretto tra realtà diverse, e cioè in occasione della manifestazione conclusiva, svoltasi a Roma, che ha visto insieme rappresentanti di tutti i Comuni e dei Municipi, in interazione anche con altre realtà istituzionali interessanti rispetto alle politiche di Parità (Provincia e Regione).
L’esperienza avuta fa immaginare che sarebbe stato proficuo un incontro intermedio, peraltro non previsto nella progettazione, con le stesse caratteristiche dell’evento conclusivo (a Roma e in un luogo istituzionale rappresentativo).
Non ha, infatti, assolto questa funzione l’incontro intermedio pubblico organizzato a Bracciano, che ha mantenuto un carattere locale, nonostante l’attività di networking svolta. Da Roma e dagli altri territori la partecipazione a Bracciano è stata limitata, mentre nessuna delle beneficiarie dirette e indirette degli altri territori ha potuto essere disponibile per una relazione.
Di questa fase finale, va segnalato un aspetto importante, e cioè l’allargamento del networking a donne di istanze amministrative di più alto livello (Provincia e Regione). Ciò ha avuto più valenze: ha valorizzato tutte le realtà locali coinvolte in un contesto di più largo respiro, ha ampliato la pubblicizzazione, ha fornito a donne e uomini coinvolti una rappresentazione più ricca e circostanziata del senso delle proprie scelte verso le politiche di Genere, e quindi un sostegno.
Va evidenziato anche un terzo aspetto del networking che ha funzionato nel corso della Sperimentazione in parallelo alle attività. Ci riferiamo all’esistenza del Sito Progetto. Consultare il Sito Progetto ha significato per gli attori che ne hanno fruito entrare in uno spazio più ampio dove la pratica del networking è proposta come modello di lavoro a tutto campo; e in uno spazio che dà una prima porta d’accesso a molteplici realtà di reti di donne e relative alle questioni di Genere nella vita politica italiana. Anche l’entrare a far parte, come è accaduto, della mailing list dell’Associazione, aveva questa valenza.
Giocava in tal senso, infine, anche lo stimolo all’uso del computer e della telematica, continuamente riproposto nel corso della sperimentazione. Come notato nella descrizione delle attività, mentre c’è stata a lungo una certa indifferenza, nel corso e verso la fine della sperimentazione si sono riscontrati alcuni nuovi comportamenti (per es. un uso più frequente della mail per comunicare, o l’adozione di un indirizzo di posta elettronica personale), che dimostrano che alcune delle beneficiarie si sono avvicinate ad un mezzo che facilita il networking.
La questione della conciliazione, che non rientrava strettamente negli ambiti della sperimentazione, è stata trattata in alcuni incontri, soprattutto con riferimento all’occupazione femminile. Alla stessa si è con forza richiamata la Presidente della Commissione Affari Comunitari e internazionali della Regione nel proprio intervento all’evento conclusivo. Comunque, con l’intento di indurre in seguito le amministrazioni a fare altrettanto, nel corso della sperimentazione è stata posta attenzione ad adottare comportamenti che facilitino la presenza di giovani genitori, mettendo a disposizione un servizio di Baby sitting sia in occasione della presentazione del Progetto a Formello, sia per l’evento pubblico di Bracciano.
Poiché la sperimentazione era volta a ridurre i fattori soggettivi di resistenza, è stata importante l’attenzione al coinvolgimento anche degli uomini. Questo aspetto è stato costantemente curato nella comunicazione e anche nella concezione e svolgimento dei momenti pubblici, e, come vedremo parlando dell’efficacia, ha avuto il suo impatto in direzione della futura sostenibilità.